In libreria: Che fine hanno fatto i bambini di Annalisa Cuzzocrea - Tra scuole chiuse e distanziamento, infanzia non pervenuta nel dibattito pubblico
CHE FINE HANNO FATTO I BAMBINI?
CRONACHE DI UN PAESE CHE NON GUARDA AL FUTURO
di Annalisa Cuzzocrea
Uscita: 16 marzo 2021
Pagg. 160 Euro: 17,50
HA UN PROBLEMA UN PAESE DOVE SI VIETA AI BAMBINI UNA BOCCATA D'ARIA MENTRE SI PUÒ PORTARE FUORI IL CANE A FARE I BISOGNI? FORSE SÌ. ED È QUELLO CHE È ACCADUTO DURANTE IL PRIMO LOCKDOWN: EPILOGO COERENTE DI UNA LUNGA STORIA DI INVISIBILITÀ DELL'INFANZIA.
VIAGGIO-INCHIESTA NEL PAESE CHE DIMENTICA IL FUTURO: OPINIONI, VOCI DEL MONDO DELLA CULTURA UNITE A STORIE DI ORDINARIA GESTIONE DELLA PROLE PER RACCONTARE L'ITALIA DEI BAMBINI PERDUTI.
«I bambini sono considerati "bagagli appresso" dei genitori, appendici affidate alle loro cure, non cittadini degli spazi che abitano, quasi mai pensati per chi ha meno di 18 anni.»
«Che fine hanno fatto i bambini?» chiedevano alcuni striscioni comparsi in diverse città italiane durante il primo lockdown, quando le scuole erano chiuse e i ragazzi erano spariti dal discorso pubblico. Quando il presidente del Consiglio e il Comitato tecnico-scientifico avevano dimenticato di decidere se un bambino, accompagnato, potesse fare almeno un giro intorno al palazzo per capire che il mondo non era scomparso, avere un'idea di quel che stava accadendo davvero. Annalisa Cuzzocrea, inviata de «la Repubblica», mamma di Carlo e Chiara, ha deciso di indagare sul perché i bambini e i ragazzi non siano stati visti dal governo alle prese con l'emergenza Covid-19. Perché siano serviti mesi prima di rendersi conto di quanto pesante sarebbe stata la conseguenza della chiusura delle scuole, dell'isolamento nelle case, soprattutto per i più fragili e per chi vive in contesti difficili. Attraverso il dialogo con psicologi, scrittori, economisti, demografi, sociologi, registi, insegnanti, genitori, nel viaggio che la porta fino ai Quartieri Spagnoli di Napoli e dentro la sezione nido del carcere di Rebibbia, l'autrice scopre le ragioni di fondo dell'invisibilità di infanzia e adolescenza nel nostro Paese. Dove le esigenze e i diritti dei più piccoli, dei più giovani, vengono sempre dopo. Messe dallo Stato a piè di lista, mentre troppo, quasi tutto, si delega alle famiglie di appartenenza. I bambini sono considerati "bagagli appresso" dei genitori, appendici affidate alle loro cure, non cittadini degli spazi che abitano, quasi mai pensati per chi ha meno di 18 anni. È solo un problema politico o è anche e soprattutto un problema culturale? Perché l'Italia stenta a vedere i suoi figli per quello che sono, e si limita a studiarli attraverso quello che consumano? Se tutto è affidato alla famiglia, cosa si fa dove l'ambiente d'origine non funziona, non aiuta, non permette di "fiorire"? Che fine hanno fatto i bambini è un testo necessario per capire cosa ci stiamo perdendo, come stiamo mettendo in pericolo il nostro futuro. E da dove bisogna ripartire.
ANNALISA CUZZOCREA Inviata de «la Repubblica», dove si occupa soprattutto di politica, è nata a Reggio Calabria, ma vive a Roma da quasi trent'anni. Laureata alla Sapienza in Lingue e Letterature straniere, ha cominciato la sua carriera giornalistica a
Radio Capital nel 2000, per poi passare alla web tv del sito de «la Repubblica» e infine alla carta stampata. Tiene un corso di "Giornalismo politico al tempo dei social" alla Luiss di Roma. È sposata e ha due figli.



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