HackforInclusion - Annunciati i vincitori
Sono tutte umbre le squadre vincitrici delle quattro challenge del Civic Hackathon italiano "HackforInclusion" rivolto a giovani delle scuole secondarie superiori
Tra le 20 squadre partecipanti provenienti da diverse regioni italiane,
a vedere realizzate le campagne informative ideate, saranno le squadre dell'ITET Capitini di Perugia, dell'Istituto Campus Da Vinci di Umbertide (Pg), del Liceo Scientifico Galilei di Perugia e del Liceo Properzio di Assisi (Pg)
Si è concluso l'online Civic Hackathon italiano "HackforInclusion", rivolto a studenti e studentesse delle scuole superiori italiane, del progetto Erasmus + "IN-EDU", sulle tematiche della Media and Information Literacy, coordinato dal gruppo FORMA.Azione, centro di coordinamento in Umbria del No Hate Speech Movement Italia, in partenariato con ITET Aldo Capitini di Perugia.
20 le squadre di ragazzi e ragazze provenienti da quindici scuole di diverse regioni d'Italia che hanno preso parte alla maratona creativa che è stata aperta dalla Viceministra all'Istruzione, Università e Ricerca, l'Onorevole Anna Ascani, che ha ringraziato gli organizzatori per aver "dato un'importante opportunità ai ragazzi, di confronto e di presa di coscienza su delle tematiche che sono cruciali nella formazione dei giovani cittadini di oggi, che saranno i decisori degli indirizzi del Paese di domani. I nativi digitali, sono le generazioni che oggi affollano i banchi di scuola, questa abitudine all'utilizzo di tecnologie però non determina una consapevolezza sull'impatto che questi strumenti possono avere nella vita quotidiana di ciascuno di noi, né tantomeno l'impatto che hanno a livello politico e sociale. La scuola, in sinergia con il Terzo Settore, deve fornire ai ragazzi gli strumenti per una maggiore consapevolezza, soprattutto quando si parla di hate speech. L'iniziativa che oggi voi lanciate – ha concluso l'Onorevole Anna Ascani - assume un'importanza particolare e si inquadra perfettamente nelle linee di indirizzo di questo Ministero e traccia una strada importante che sempre più la scuola italiana deve perseguire, che anche in Europa ci è indicata come una delle fondamentali linee di azione per fare in modo che le nostre democrazie crescano e si sviluppino nella piena consapevolezza dando ai nostri ragazzi le competenze che servono per essere cittadini a 360°"
Le squadre vincitrici e le campagne informative ideate durante "HackforInclusion"
Ad aggiudicarsi la vittoria delle quattro sfide proposte quattro squadre umbre: la Challenge 1 – come usiamo le parole online? Stare in rete da protagonisti capaci e creativi per contrastare gli attacchi di odio – di HackfoInclusion è stata vinta dalla Capiteam 1 dell''ITET Capitini di Perugia, di cui fanno parte Tamantini Luisa, Bugiantelli Giulia, Boccali Alessandro, Zadyraka Jasmin, Zhou Sofia, insieme alla tutor Prof. Silvana Micillo, con l'ideazione della campagna dal titolo "HATE P.B." rivolta a giovani umbri/e tra i 14 e i 20 anni che grazie alla creazione di una pagina Instagram permetterà di condividere storie reali di persone che hanno vissuto episodi di razzismo e altri contenuti legati all'odio in rete dando vita ad uno storytelling per sensibilizzare e mobilitare i/le giovani che spesso commentano superficialmente senza conoscere, puntando sulle emozioni del visualizzatore. La campagna prevede la produzione di un gioco da tavolo, rivisitazione di un noto gioco di società, creato completamente con materiale ecosostenibile, in cui le carte contengono la parola vietata e una successione di 2/3 sinonimi e contrari da non poter utilizzare, con la finalità di far riflettere attraverso una modalità ludica sul significato delle parole.
Ad aggiudicarsi la vittoria della Challenge 2 – chi lo ha detto? come aumentare la consapevolezza rispetto alla fonte delle informazioni e riconoscere i contenuti falsi o verosimili – la squadra DigiCampus, dell'Istituto Campus Da Vinci di Umbertide (Pg), squadra composta da Camilla Pontini, Carlotta Ramaccioni, Raffaele Ricci, Dario Fumanti, Daniel Skiba, insieme alla tutor Prof. Marta Ciancabilla, con la campagna dal titolo #CAVEBUBALUM – Attenti alle bufale, rivolta a giovani dai 14 ai 25 anni, che grazie all'uso dei social, al coinvolgimento di esperti/e ed al racconto di fatti realmente accaduti, punta a sensibilizzare gli utenti e a sviluppare una capacità critica nei confronti delle informazioni che porti a riconoscere le fake news.
La Challenge 3 – cosa diciamo di noi online? come difendere la nostra identità digitale e il diritto alla privacy – è stata vinta dalla squadra "I Galileani" del Liceo Scientifico Galilei di Perugia, di cui fanno parte Andrea Bartoli, Giulio Coletti, Tommaso Menigatti, Sanchez Calderon Maria Vittoria, Anita Bistocchi, insieme alle tutor Prof. Giusi Gualtieri e Prof. Isabella Biondi, che hanno ideato la campagna informativa dal titolo "Stay Hidden, Stay Safe – Web Heroes" rivolta a giovani dai 13 anni in su, basata sulla creazione di un podcast, l'organizzazione di un flashmob e la diffusione di informative con 4 obiettivi: portare alla consapevolezza rispetto ai rischi e ai benefici del web, proteggere i dati personali e sensibili, controllare le informazioni che si condividono, promuovere la libertà di scegliere la propria identità digitale per non diventare un prodotto.
Ad aggiudicarsi invece la vittoria della Challenge 4 – come ci vedono online? Come ribaltare l'uso che viene fatto di corpi e immagini e arginare il linguaggio offensivo e sessista - la squadra composta da sole studentesse del Liceo Properzio di Assisi "The hackagirls": Celeste Alzalamira, Benedetta De Giovanni, Giorgia De Santis, Maria Elena Patacca, insieme al loro tutor Prof. Lorenzo Morlunghi, che hanno vinto con la campagna #(fe)male che punta a sensibilizzare un ampio pubblico rispetto al body shaming ed ai messaggi di sessismo attraverso i social e con l'uso di podcast con cui raccontare storie vere, che aiutino a sensibilizzare sulle conseguenze, nella vita delle vittime, dei messaggi negativi riferiti al proprio aspetto fisico.
A valutare le campagne ideate durante il Civic Hackathon "HackhforInclusion", una giuria di esperti/e costituita da Debora Barletta, coordinatrice del No Hate Speech Movement Italia, Luigi Catalani, responsabile dei servizi educativi e di documentazione del Polo delle Arti e della Cultura della Provincia di Potenza; Fabiana Cruciani, Docente referente per la formazione presso l'USR – Ufficio Scolastico Regionale dell'Umbria; Maurizio Troccoli, giornalista ed un gruppo di studenti dell'ultimo anno della scuola superiore.
Ogni squadra vincitrice ha ricevuto un premio in denaro di 2.250,00 euro con cui realizzare le campagne informative ideate durante il Civic Hackathon, inoltre potranno partecipare all'International Student Camp, riservato alle squadre vincitrici dei quattro hackathon internazionali promossi dal progetto IN-EDU in Italia, Bulgaria, Croazia e Slovenia.
Le squadre vincitrici hanno già attivato i canali social delle campagne ideate e procederanno a breve con la realizzazione di tutte le iniziative proposte fino al prossimo aprile.
"HackforInclusion è stata una bella scarica di adrenalina, un'esperienza che ha assorbito completamente le energie del team che lavora al progetto IN-EDU e permesso a più di 130 tra studenti, studentesse e docenti di mettersi in gioco per disegnare campagne di comunicazione e sensibilizzazione innovative in veste di hacker civico – ha dichiarato Sylvia Liuti, Responsabile dei progetti europei del gruppo umbro FORMA.Azione, che da anni si occupa di formazione, welfare, e diritti civili, e responsabile del progetto internazionale Erasmus + "IN-EDU - Un ruolo di vero e proprio protagonismo civico da parte di ragazzi e ragazze per ideare e progettare azioni di contrasto ai discorsi d'odio e alla diffusione di fake news, di promozione di una maggiore tutela della privacy online e di educazione all'uso di corpi e immagini in rete. Il coinvolgimento attivo delle giovani generazioni è stato inoltre assicurato dalla presenza di una loro piccola rappresentanza tra i membri della giuria. Ciò che ci ha spinto a fare questa scelta è stato il fatto di riconoscere che il protagonismo de* giovani deve essere assicurato in ogni fase in cui si richiede un loro impegno e attivismo, anche nel momento in cui esprimendo un giudizio sui prodotti realizzati durante HackForInclusion, si assumono la responsabilità di scegliere, decidere e argomentare".
Cosa è il Progetto IN EDU
IN-EDU – Comunità inclusive attraverso l'alfabetizzazione dei media e l'educazione al pensiero critico - è il nuovo progetto ERASMUS PLUS promosso da 5 partner europei provenienti da Italia, Bulgaria, Francia, Croazia e Slovenia, nato per potenziare buone pratiche di alfabetizzazione mediatica ed educazione al pensiero critico. Un programma di apprendimento inclusivo che coniuga attività formative non formali e azioni con un approccio di comunità. Attraverso le sue attività, il progetto punta ad accrescere la consapevolezza e le capacità di genitori, insegnanti e studenti/studentesse di muoversi tra i contenuti di internet e i social network, giocando un ruolo attivo nella prevenzione dell'emarginazione sociale e nella lotta alla disuguaglianza, creando comunità inclusive che utilizzano consapevolmente le risorse on line. Il Progetto IN EDU è coordinato da FORMA.Azione, che da anni si occupa di Media Literacy, Formazione, Educazione inclusiva, in partenariato, in Italia, con l'ITET Capitini di Perugia, scuola polo per l'inclusione della provincia di Perugia.
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