Famiglie e comunità: l’accoglienza dell’Antoniano per superare la povertà relazionale
Costruire una comunità, oggi:
la risposta dell'Antoniano alla povertà relazionale
Oltre 150 famiglie supportate in Emilia-Romagna: i numeri della solidarietà dell'Antoniano a Bologna e gli appuntamenti in programma per il 12 e 13 giugno
In un tempo in cui la solitudine è diventata una delle forme più diffuse e invisibili di povertà, ricostruire legami umani è una delle sfide più urgenti. Ed è con questo spirito che nasce e continua l'opera dell'Antoniano, realtà che da oltre settant'anni traduce la prossimità in azioni concrete e quotidiane fondate sull'ascolto, sulla condivisione e sulla forza dei gesti semplici.
Dal 1954, anno in cui Padre Ernesto Caroli aprì per la prima volta le porte della mensa per i poveri (oggi Mensa Padre Ernesto), quell'impegno si è infatti trasformato in una presenza quotidiana ininterrotta che ha distribuito oltre 3 milioni di pasti e accolto migliaia di volti, storie e fragilità. Ma la mensa è molto più di un luogo dove si serve da mangiare: è una casa che unisce cura, ascolto, solidarietà e incontro — tra ospiti, operatori sociali, volontari e donatori — e dove chi arriva non solo trova un pasto caldo, ma scopre anche di non essere più solo.
Nell'ultimo anno, sono state 152 le famiglie e 247 i bambini e le bambine supportati solo in Emilia-Romagna attraverso la rete di solidarietà costruita attorno all'Antoniano. Tra loro, 125 nuclei familiari (con 206 bambini e bambine) hanno ricevuto supporto grazie al Centro d'Ascolto, 6 (tra cui 10 minori) sono stati sostenuti dai percorsi di transizione abitativa (Housing Led) e 21 (con 31 bambini e bambine) sono stati coinvolti nel progetto ministeriale SAI (Sistema Accoglienza e Integrazione), gestito per conto del Comune di Bologna. Molti di questi nuclei hanno anche trovato supporto da parte dello sportello lavoro di Antoniano o di attività di integrazione sul territorio, grazie alle proposte di welfare culturale.
"L'esperienza dell'Antoniano è la risposta quotidiana a una delle più silenziose emergenze del nostro tempo: la povertà relazionale", spiega Fra Giampaolo Cavalli, direttore di Antoniano. "In un contesto dove individualismo e solitudine segnano il passo, la comunità che si raccoglie attorno alla nostra realtà francescana rappresenta un atto concreto di speranza, un antidoto contro l'indifferenza. Qui si riscopre la forza di gesti semplici, come condividere il pane, lavare un piatto insieme, scambiare uno sguardo gentile, e l'incontro non è un'eccezione, ma una pratica quotidiana che trasforma chi accoglie e chi è accolto".
Non è un caso, quindi, che molti dei beneficiari e delle beneficiarie dei servizi, come gli utenti dei Laboratori Migranti, raccontino di aver trovato all'Antoniano non solo un aiuto, ma anche amicizie, punti di riferimento, un clima umano dove sentirsi al sicuro e un luogo dove a prevalere è la gentilezza, affiancata dall'ascolto, dall'attenzione e dalla possibilità di sentirsi "nel posto giusto". E anche i volontari e le volontarie riconoscono in questa esperienza qualcosa che cambia la vita: Antoniano diventa "una seconda casa", un luogo di attivazione personale e relazionale, uno spazio dove le competenze si mettono al servizio e da cui, spesso, "nasce qualcosa di nuovo".
In questo contesto, la Festa di Sant'Antonio in programma per i prossimi 12 e 13 giugno non è solo un evento religioso o culturale, ma anche e soprattutto una manifestazione concreta di questa cura collettiva: è il momento in cui la comunità mette al centro la fraternità e l'attenzione all'altro.
Gli appuntamenti della Festa di Sant'Antonio 2025
La Festa di Sant'Antonio 2025 è un invito aperto a tutti e a tutte per conoscere da vicino il cuore pulsante dell'Antoniano, partecipare agli eventi, condividere un gesto di solidarietà e diventare parte attiva di una rete che unisce Bologna.
L'evento si aprirà giovedì 12 giugno con la presentazione del libro "Poveri noi. La classe media in bilico" della giornalista Alice Facchini, che offre un reportage lucido e umano sull'Italia invisibile, raccogliendo le voci di chi vive la povertà e di chi quotidianamente lotta per contrastarla. Il libro racconta come le disuguaglianze stiano erodendo la classe media e come le diverse forme di povertà si intreccino, toccando ogni aspetto della vita. L'autrice dialogherà con fra Giampaolo Cavalli, direttore dell'Antoniano, Ilaria Avoni, presidente di Piazza Grande cooperativa sociale, e don Matteo Prosperini, direttore della Caritas Diocesana di Bologna. Modererà l'incontro Vincenzo Branà, giornalista e responsabile ufficio stampa della Cooperativa Piazza Grande. Nel Chiostro del Pane si aprirà quindi il lunapark pensato per grandi e piccini, accompagnato da un mercatino di libri. La serata proseguirà con la cena in strada lungo via Guinizelli e un appuntamento musicale all'insegna di pianobar e karaoke.
Il calendario di venerdì 13 giugno si aprirà invece con la visita guidata alla Chiesa di Sant'Antonio da Padova, a cura dell'associazione Succede solo a Bologna. Nel corso della giornata, il Chiostro del Pane e l'Atrio Cinema ospiteranno giochi di una volta organizzati dal gruppo Giochi di Testarlo, un mercatino solidale e una mostra di acquerelli realizzati dagli ospiti dell'Antoniano. A questi si affiancheranno i laboratori per bambini legati al progetto Estate Ragazzi e, durante il pranzo lungo via Guinizelli, il concerto di Dodo Sya, seguito dal saggio di chitarra dei Laboratori Migranti.
Nel pomeriggio, in via Guinizelli, si potrà visitare il Pop Up Vintage dedicato allo Zecchino d'Oro, mentre lo Studio TV dell'Antoniano ospiterà "Il Piccolo Coro in Cina - 2025", proiezione in anteprima della docuserie, online sul canale YouTube dello Zecchino d'Oro dal 23 giugno, dedicata al tour tra Shanghai e Nanchino e realizzata — con il sostegno del MiC e di SIAE, nell'ambito del programma "Per Chi Crea" — per celebrare la straordinaria avventura del Piccolo Coro, che vanta 9 tournée all'attivo dal 2015 nel paese asiatico. Il progetto si affianca a numerose altre attività didattico musicali che lo Zecchino d'Oro ha all'attivo all'estero, come "Zecchino d'Oro nel mondo", attraverso il quale lo Zecchino d'Oro e il Piccolo Coro dell'Antoniano promuovono la lingua e la cultura italiana rendendo le canzoni strumento di apprendimento dell'italiano e di diffusione di valori universali. Nel corso degli anni sono stati realizzati progetti in numerosi paesi, tra cui Albania, Grecia, Georgia, Australia, Repubblica Ceca.
Lo stesso giorno, nella chiesa di Sant'Antonio è prevista inoltre, alle 16.30, la benedizione dei bambini, seguita dalla tradizionale processione e, alle 19.00, dalla Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da Monsignor Fulvio Pace.
La serata proseguirà con la cena in strada e con lo spettacolo teatrale "Cambiamenti", curato dal Laboratorio di Teatro diretto da Rocco Fornabaio. Seguiranno l'esibizione del coro Le Verdi Note dell'Antoniano e quella del Piccolo Coro "Mariele Ventre".
"È nella comunità che si trova la forza per affrontare le fragilità e ritrovare la dignità e il desiderio di vita nuova. La Festa di Sant'Antonio è il simbolo di questa cura condivisa", conclude Fra Giampaolo Cavalli. "In un tempo segnato da solitudine, incertezza e povertà relazionale, ciò che accade all'Antoniano ci ricorda che nessuno si salva da solo: solo camminando insieme, tendendo la mano all'altro, possiamo costruire un futuro più giusto, più umano, più fraterno. È in questo intreccio di storie e relazioni che si rivela ogni giorno il vero miracolo: non quello che cambia le cose da un momento all'altro, ma quello che nasce quando ci si scopre parte di una casa comune dove c'è chi bussa, chi dona, chi riceve, chi lavora e dove ogni istante diventa per tanti seme di speranza".
Il programma completo dell'evento, con tutti gli orari e le location, è disponibile sul sito Antonianobologna.it
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