Touch Screen e Manipolazione: il rapporto dei bambini con la tecnologia
Articolo a cura di Barbara Franco
autrice di "Tocca, esplora e impara" e ideatrice di QUID+
Approfondimento di Barbara Franco, autrice e ideatrice di QUID+, la linea editoriale educativa firmata da Gribaudo, parte del Gruppo Feltrinelli per "Tocca, esplora e impara" sul fenomeno del touch screen che, già nei primi anni di vita dei bambini, sembra prevalere sulla manualità e sulla manipolazione degli oggetti. Il gioco educativo è disponibile nelle librerie già dal 23 settembre.
L'evoluzione tecnologica e digitale ha trasformato le nostre vite e l'utilizzo del touch screen ha influenzato particolarmente la quotidianità dei bambini: secondo uno studio condotto in Italia nel 2016 e integrato nel 2019 dal Centro per la Salute del Bambino di Trieste, il 17% dei bambini sotto i 12 mesi usa da solo un dispositivo dotato di touch screen. Le molteplici app disponibili anche per i più giovani funzionano con gesti molto semplici come toccare, trascinare e scorrere il dito, capacità che sono ampiamente padroneggiate già da un bimbo di pochi mesi e il touch screen, tramite i colori, le forme e gli stimoli sonori, cattura l'attenzione dei più piccoli. La centralità delle mani e il fatto che un piccolo gesto produca un risultato immediato sul display, genera anche un potente effetto di rinforzo positivo che gli oggetti reali non sempre sono in grado di provocare. Occorre però anche valutare che mancando la sensazione tattile, cioè la risposta sensoriale che i polpastrelli percepiscono quando si tocca un oggetto concreto, il bambino non entra in contatto davvero con la realtà.
In questo contesto l'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha elaborato una serie di linee guida per il corretto sviluppo fisico e mentale dei più piccoli, secondo cui sarebbe bene evitare l'utilizzo di smartphone e tablet nei primi due anni di vita. L'uso prolungato del touch screen infatti sembrerebbe causare una maggiore distrazione e una minore capacità di concentrazione. A tal proposito esistono diversi altri aspetti che gli adulti dovrebbero considerare, come il fatto che, sempre al di sotto dei due anni di età, i bambini non possiedono ancora le competenze di pensiero simbolico, utili a comprendere che ciò che vedono sullo schermo è solo un simbolo di un oggetto concreto ed è pertanto difficile che trasferiscano gli apprendimenti dal digitale alla loro vita quotidiana reale. Anche la capacità di autoregolazione emotiva può essere costruita soltanto nella relazione con gli adulti di riferimento e non può essere delegata a un dispositivo elettronico, il cui uso può invece generare dipendenza. Infine, un'elevata esposizione agli schermi touch screen può portare a una più rapida risposta agli stimoli esterni e di conseguenza a una diminuzione del controllo dell'attenzione volontaria. È importante che i genitori conoscano quindi i rischi di una prematura esposizione al digitale e capiscano come trasmettere ai propri figli, dopo i tre anni di età, un corretto uso dei suoi strumenti: occorre monitorarne l'utilizzo, sia selezionando opportunamente i contenuti (ossia giochi, applicazioni, film e cartoni animati) sia regolamentando i tempi che non devono mai essere superiori all'ora e mezza al giorno in
tranche non maggiori ai 45 minuti tra tablet, smartphone, TV e videogiochi [1].
Viviamo in un'epoca in cui il touch screen sembra prevalere sulla manualità e sulla manipolazione degli oggetti, essenziale nei primi anni di vita. Giocare insieme ai bambini e permettere loro di esplorare il mondo attraverso le mani è indispensabile per aiutarli a sviluppare inventiva e manualità. Le esperienze di manipolazione, assemblaggio e costruzione, messe in atto sempre attraverso il gioco e il divertimento, offrono infatti la possibilità di consolidare la coordinazione oculo-manuale, sviluppare abilità fino-motorie, stimolare la creatività e favorire l'espressione di stati emotivi. Sono tanti gli esercizi manipolativi che si possono svolgere insieme al proprio bimbo: sfiorare, toccare e grattare; afferrare e stringere; stropicciare; aprire e chiudere; impilare; infilare; scuotere e battere; pizzicare; mettere dentro-fuori; incastrare; avvitare e svitare; travasare.
Tra le attività più interessanti da proporre al proprio bambino emerge sicuramente quella legata al Cestino dei Tesori di Elinor Goldschmied [2], psicopedagogista britannica. Si tratta di una tecnica ludica, rivolta ai bambini di età compresa fra i 6 e i 10 mesi, che raccoglie e fornisce una ricca varietà di oggetti comuni scelti per stimolare tutti i sensi e supportare l'apprendimento e la concentrazione. Il cesto che contiene questi oggetti deve avere un diametro di circa 35 cm per 10 cm di altezza, con fondo piatto, resistente e senza manici, in modo da evitare che il bambino appoggiandosi lo rovesci e, nella selezione degli oggetti, è consigliabile evitare la plastica e preferire materiali naturali come pigne, conchiglie, zucche essiccate e di diverso materiale come bambù, paglia, lana, legno, metallo, pelle, tessuto, gomma e setole. Dopodiché, al genitore non resta altro che lasciare spazio alla libera esplorazione e all'iniziativa del piccolo senza intervenire direttamente nel gioco, se non rinnovando il contenuto del cestino e controllando che gli oggetti siano sempre in buono stato. Come per qualsiasi nuova esperienza, nel bimbo convivranno curiosità e stupore, ma anche dubbi e incertezze, che sarà necessario dissipare con un atteggiamento interessato da parte dell'adulto, il cui ruolo deve essere di rassicurazione emotiva e supporto alla sua esperienza di apprendimento positivo.
[1] World Health Organization, Guidelines on physical activity, sedentary behaviour and sleep for children under 5 years of age, 2019
[2] E. Goldschmied, People Under Three e il "Gioco Euristico", 1994
Barbara Franco, autrice e ideatrice di QUID+, la linea educativa di Gribaudo – Gruppo Feltrinelli
Appassionata ed esperta di matematica, cultura ed editoria. La nascita del figlio Pietro la porta ad un'importante decisione, ossia lanciare sul mercato una propria linea editoriale dedicata ai bambini 0-7 anni per condividere la sua esperienza e ricerca in campo pedagogico con altre mamme come lei: libri, scatole gioco, activity book, ma anche collane studiate appositamente per fornire ai genitori e ai loro figli strumenti educativi per vivere tempo di qualità insieme, apprendendo con divertimento, e crescere insieme giorno dopo giorno.


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